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Come svegliarsi presto alla mattina

19 dicembre 2006
La mia natura tende a farmi fare tardi la sera e di conseguenza alzarmi tardi alla mattina. Durante l'università, nei periodi in cui non frequentavo le lezioni, ma studiavo per prepararmi per gli esami, tendevo sempre naturalmente a spostare il mio orario: andavo a letto tra le 2 e le 3 di notte e mi alzavo tra le 10 e le 11 della mattina.

Ora sono sposato e lavoro, ma il tempo non mi basta mai; vorrei avere più tempo per lavorare, fare attività fisica, leggere articoli di crescita personale, stare con la mia famiglia, navigare su internet, scrivere su questo blog, tanto per citare le attività più importanti. Perciò questa estate mi sono deciso: mi sveglio prima alla mattina, così ho più tempo !

Decidere è sempre il primo e fondamentale passo per attuare un cambiamento, ma poi deve seguire la fondamentale fase 2: passare all'azione !
Già, non è mica facile; soprattutto quando senti che la nuova abitudine non sta "nelle tue corde", quando pensi di non farcela oppure non hai l'idea se è un'abitudine che vuoi tenere per il resto della tua vita. Insomma avevo un sacco di resistenze interne: da una parte volevo avere più tempo, dall'altra una parte di me remava contro. A quel punto ho realizzato che era la situazione ideale per mettere in pratica la tecnica dei 30 giorni di prova. Il 21 agosto ho deciso di fare la prova e di introdurre direttamente 2 cambiamenti, visto che si potevano combinare bene assieme. Perciò ho definito il mio intento che per 30 giorni mi sarei svegliato alle 5.30 alla mattina e come prima cosa avrei fatto il risveglio muscolare, cioè una combinazione di esercizi di Tai chi, Baduan jin, un paio di esercizi per la schiena, 2 serie di addominali e un pochino di stretching.

Il primo giorno mi sono immediatamente reso conto che per fare tutti gli esercizi che mi ero proposto ci voleva più tempo, perciò mi sono ripromesso che gradualmente entro una settimana mi sarei dovuto alzare alle 5.00.

Per quasi tutta la prima settimana, alla mattina mi sentivo molto stanco e facevo fatica concentrarmi, i primi giorni sentivo un pò di accumulo di acido lattico nelle gambe e alle 18.00 avevo un netto crollo in cui mi veniva sonno, poi però giunto a casa mi veniva come voglia di muovermi, di andare a correre. Inoltre sentivo che stavo accumulando sonno arretrato, quando mi succede questo divento facilmente irascibile, perciò mi sono concentrato anche su questo mio lato del carattere per accettarlo e tenerlo sotto controllo. La parte più bella era la sera: mentre leggevo a letto e mia moglie guardava la TV oppure leggeva anche lei, crollavo come una pera: era una cosa istantanea, ad un certo punto sentivo gli occhi che mi si incrociavano, giusto qualche secondo di tempo per mettere giù il libro che stavo leggendo, appena il tempo di biascicare la buona notte a mia moglie e poi BAM !, crollavo in un sonno profondo incurante persino della televisione.

La cosa più dura erano i primi minuti dopo il risveglio: ero pieno di sonno e dentro la mia testa c'era una fazione che rumorosamente si ribellava chiedendomi perchè cavolo lo stessi facendo. Non è il momento migliore per intavolare un commissione d'inchiesta tra la parte di me che era pro e quella che era contro: non avevo nè la lucidità, nè le energie per farlo seriamente, avrebbe avuto sempre e comunque il sopravvento la fazione del contro; perciò l'unica tecnica per riuscire ad alzarsi è scendere dal letto immediatamente appena suona la sveglia. Al massimo ci si può stirare una volta, ma poi ci si deve alzare e assolutamente non ascoltare cosa ti succede nella testa. L'unico modo per riuscirci e crearsi una routine mattutina, cioè sempre la stessa sequenza di operazioni che uno fa appena si è svegliato e rivolgere l'attenzione alla prima azione che uno deve fare. Per me vuol dire andare in cucina, bere un goccio d'acqua e poi preparare la tazzona con il muesli e il latte, così si ammorbidisce mentre vado in bagno a fare ginnastica.
C'è poi chi suggerisce la tecnica, che io però non ho provato, della simulazione. Si tratta durante il giorno, per esempio al pomeriggio, di mettersi a letto, puntare la sveglia dopo qualche minuto e fare finta di dormire, ma non dormire effettivamente. Appena suona la sveglia bisogna spegnere la sveglia, stirarsi e alzarsi. Questo esercizio si deve ripetere più volte, onde creare un riflesso automatico.

La prima settimana è stata veramente dura, dopo i primi tre giorni il corpo cerca di ribellarsi al cambiamento, ma la testa è ancora forte e motivata e comanda che bisogna andare avanti, ma un pò alla volta la testa perde energie, per fortuna però anche il corpo un pò alla volta cede e si adatta al cambiamento. Tuttavia non è sempre facile, un buon aiuto è tenere un piccolo diario della prova: è utile per rimanere allineati con lo scopo, per scriverci tutte le sensazioni e gli avvenimenti. Non serve scrivere molto, bastano un paio di righe, io per esempio scrivevo quanto stanco ero, in quale fase della giornata mi sentissi bene e in quale stanco, la sequenza degli esercizi (visto che ho provato a modificarla per trovare la combinazione migliore). Tutte queste informazioni ti sono utili nei momenti di scoramento, perchè puoi andare a vedere quanta strada hai già fatto, puoi rileggerti i piccoli successi già raggiunti, ma è assolutamente fondamentale alla fine dei 30 giorni, per poter fare un'analisi obiettiva dei risultati raggiunti e per decidere se vale la pena continuare con la nuova abitudine oppure no.

Dopo un paio di settimane ho dovuto fare fronte a una nuova difficoltà: l'accorciamento delle giornate. Io faccio molta fatica ad alzarmi quando fuori fa buio: andare a letto con il buio e risvegliarmi con il buio mi da la sensazione di aver dormito solo due ore. Il buio alla mattina nella casa mi ha portato anche a spostare il luogo del mio risveglio muscolare dal salotto al bagno, in quanto non volevo svegliare mia moglie.

Durante la terza settimana cominciavo a ingranare, sennonchè per due giorni ho avuto la faringite che mi ha indebolito parecchio, ma io a tutti i costi non volevo interrompere la prova; così ho deciso di saltare gli addominali e gli esercizi per la schiena. In realtà ci ho messo comunque una vita e sono arrivato anche tardi al lavoro.

Pochi giorni dopo ho commesso l'unico "sgarro": sabato sera avevamo fatto tardi (per i miei nuovi canoni, cioè erano le 00.30) con degli amici, alzarmi alla domenica mattina alle 5.00, mi sembrava un suicidio, ne avrei risentito tutta la settimana seguente, soprattutto per il fatto che non volevo fare un pisolino al pomeriggio per non spezzare il mio ritmo quotidiano. Così ho deciso di alzarmi alle 7.00 e di saltare la ginnastica. La scelta si è rivelata vincente, in quanto quella domenica ero lucido e riposato.

A metà della quarta settimana non vedevo l'ora che finisse, perchè ormai avevo capito che ce l'avevo fatta, mi svegliavo praticamente da solo pochi minuti prima che suonasse la sveglia, ma alzarsi tutti i giorni alle 5.00 mi pesava per il fatto che mia moglie era incinta al nono mese e anche a lei non fa piacere risvegliarsi tutti i giorni in un letto vuoto.

Così sono arrivato alla fine dei 30 giorni, alla quale prima ho festeggiato (un'obiettivo raggiunto, piccolo o grande che sia, va sempre festeggiato), poi ho analizzato i pro e i contro di questa esperienza.

I PRO sono stati:

1) arrivo prima al lavoro (attorno alle 7.00). Tale ora di lavoro in più vale doppio, in quanto arrivo con una forte motivazione e ottima concentrazione, inoltre sono molto più produttivo in quanto in ufficio non c'è ancora nessuno (se non la donna delle pulizie) e perciò ho zero interruzioni. Tra l'altro arrivo al lavoro in meno tempo, in quanto a quell'ora non c'è assolutamente traffico. Inoltre ho molto meno sensi di colpa quando me ne vado a casa alle 17.30 alla sera. Di conseguenza mi rimane ancora un pezzo della giornata, perchè uscire a tale ora non è come uscire tra le 18.30-19.30: trovo ancora i negozi aperti, ho tempo di fare delle commissioni, riesco vedere mia moglie prima di cena, riusciamo a cenare prima.

2) Alla sera crollo istantaneamente e di notte dormo un sonno profondissimo; tuttavia mi addormento prima rispetto a una volta (di solito succede tra le 21.30 e le 22.30), ciò ha comportato che ora guardo ancora meno televisione. Guardo solo quando mi interessa veramente qualcosa e di norma me lo registro, così lo posso guardare senza interruzioni pubblicitarie, all'ora che voglio io (non devo spettare le 21.15 che qualcuno abbia finito con quella pagliacciata dei pacchi) e, se voglio, anche a pezzi.

3) Ho visto delle albe bellissime, che di per sè ripagavano già la sveglia anticipata.

4) Questa esperienza mi ha dato un successo, mi ha dimostrato la potenza e l'utilità della tecnica dei 30 giorni di prova. Inoltre ora ho la certezza che in qualsiasi momento sarò in grado di riprendere questa abitudine. Sì, perchè nel frattempo è nata mia figlia, che ovviamente ci ha scombinato tutti i ritmi e abitudini, ma io ho la consapevolezza che con questa tecnica e l'ausilio del diario, in cui posso rileggere le difficoltà incontrate, quindi evitare gli errori della prima volta, ma anche rileggere le piccole vittorie intermedie (per ricordami che ce l'ho già fatta una volta), sono in grado di farcela nuovamente.


Tra i CONTRO devo elencare:

1) quando alla sera mi viene sonno è finita ! Nel senso che proprio mi si chiudono gli occhi e crollo. Questo è problematico se sei in compagnia: una sera eravamo fuori a cena a mangiare una pizza con degli amici e alle 23.00 sono crollato. Da quel momento in poi ho esclusivamente lottato contro il sonno, affinchè non mi si chiudessero gli occhi e non mi crollasse la testa. Ovviamente non ho più partecipato attivamente alla conversazione. E' stato imbarazzante.

2) a mia moglie, ma sinceramente anche a me, dispiace non svegliarsi mai assieme.


Fatte queste considerazioni ho dedotto che volevo tenere questa abitudine con due lievi modifiche:

1) alla domenica alzarmi assieme a mia moglie
2) se faccio tardi durante una sera infrasettimanale, alzarmi alle 7.00 e saltare la ginnastica alla mattina.

Sicuramente userò ancora la tecnica dei 30 giorni di prova per eliminare una cattiva abitudine o per instaurarne una nuova buona.

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Grazie :-)
 

Ottimo post Alexander, molto interessante :-)
 


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